LA CASA DEL PORDENONE – Immagini dallo Studiolo

Mostra al Museo Civico d’Arte di Pordenone
dal 26 luglio all’ 8 settembre 2019

“La Casa del Pordenone. Immagini dallo Studiolo” è una mostra dedicata alla più grande scoperta riguardante Giovanni Antonio de’ Sacchis degli ultimi trent’anni. Era una fredda giornata di fine novembre 1989, quando il restauratore Giancarlo Magri, raschiando i vecchi muri al secondo piano della casa Tonon-Calzolari di Via San Marco a Pordenone, fece emergere, dopo quattrocento anni, la figura di un leone e capì di trovarsi di fronte alla mano del Pordenone.
Fu poi Giulio Cesare Testa, qualche anno dopo, a dimostrare, con i documenti notarili dell’Archivio di Stato di Pordenone, che si trattava della casa e dello studiolo di uno dei più grandi artisti del Rinascimento.

L’esposizione sarà inaugurata Venerdì 26 luglio 2019, alle ore 18.00, presso il Museo Civico d’Arte, con un intervento di Angelo Crosato su Il Pordenone nella sua città, in collaborazione con le Associazioni Amici della Cultura e La Voce. La mostra, che si potrà visitare liberamente, al piano terra di Palazzo Ricchieri, fino al giorno 8 settembre 2019, permette, grazie alle foto di Stefano Ciol, di ammirare le stupende immagini dello Studiolo, che sono caratterizzate da un forte contenuto allegorico e che costituiscono un documento umano ed artistico fondamentale nella breve ma intensa carriera di Giovanni Antonio de’ Sacchis. Siamo infatti nel periodo della sua maturazione artistica, che si era già espressa, ad esempio, nella Pala della Misericordia, dipinta nel 1515, per l’omonimo altare del Duomo di San Marco. Il Pordenone, dopo avere acquistato la porzione estrema della casa, già addossata alle mura della città, con una originaria funzione militare di controllo della Torre Orientale, venuta meno dopo la conquista veneziana, decise di adibire la stanza del secondo piano, che dà sul ponte del Noncello, allora denominato Ponte Inferiore, a luogo di meditazione e lavoro, di cui usufruì per almeno una quindicina d’anni, fino a quando gli impegni assunti non lo portarono sempre più fuori città e poi alla morte prematura a Ferrara nel 1539.

La mostra è integrata anche da una sezione creativa, opera di Alberto Magri, sulla Casa del Pordenone, che vuole essere un omaggio sia al grande pittore, sia a suo padre Giancarlo Magri, che dopo la scoperta del fregio dello Studiolo, ha curato anche il restauro dello stesso e dell’intero stabile. Si tratta di una modalità già sperimentata in passato dal giovane artista, per aiutare i ragazzi, attraverso la forza del disegno, a scoprire un patrimonio artistico di valore inestimabile, che necessita di sempre nuove menti ed fresche energie per essere conservato e goduto.

La Casa del Pordenone è anche un progetto culturale, promosso dall’associazione Augusto Del Noce e sostenuto dalla Regione Friuli Venezia Giulia, dal Comune di Pordenone, dalla Fondazione Friuli e dalla Camera di Commercio, in collaborazione con il Museo Diocesano d’Arte Sacra di Pordenone e il FAI Delegazione di Pordenone, che vuole coinvolgere sempre più soggetti nella valorizzazione di un sito che è un unicum in Italia ed è destinato a diventare in un futuro prossimo una delle più grandi attrattive di turismo culturale della città. Il progetto si declina oltre che nella mostra, anche nella pubblicazione di un ricco volume di immagini e studi di vari autori, con testi bilingue, che vanta la collaborazione di enti locali e internazionali, denominato LA CASA DEL PORDENONE. Illustrazione dei luoghi ritrovati, curato da Alberto Magri ed edito dalla Libreria Al Segno – con contributi di Giancarlo Magri, Giulio Cesare Testa, Angelo Crosato, Roberto Castenetto, Giordano Brunettin e Carolle Bidinot, che sarà presentato il 18 settembre a PordenoneLegge.

 

Roberto Castenetto
Presidente del Centro culturale Augusto Del Noce